Consenso informato e Responsabilità Professionale Medica

L’interessante pronuncia emessa all’esito di un giudizio promosso per l’accertamento della responsabilità medico-sanitaria ricondotta ad un intervento chirurgico agli occhi, presuntivamente errato, rappresenta un pregevole iter motivazionale rispetto ai presupposti di responsabilità riconducibili alla malpractice medica ed al valore del modulo di consenso informato sottoscritto dl paziente. Nella circostanza, l’attore, oltre ad essere stato debitamente

Valore fidefacente del Referto di P.S. e della dichiarazione rilasciata in sede anamnestica. Rigetto della domanda proposta nei confronti dell’Assicurato.

Si rimette interessante pronuncia resa all’esito di giudizio patrocinato dallo scrivente, esitata ad un’azione risarcitoria proposta da un soggetto danneggiato in conseguenza di una caduta occorsa nell’abitazione di un vicino-assicurato. In corso di causa, risultava posta in contestazione la sussistenza dei presupposti di responsabilità dedotti ex art. 2051 c.c. e/o 2043 c.c., rispetto ai quali

Sull’abuso dell’ATP ex art. 696 bis c.p.c. – Inammissibilità per carenza dei presupposti – Univocità interpretativa dello strumento processuale al cospetto di diverse fattispecie dannose

Nell’ambito dei casi di abuso dello strumento conciliativo, garantito dall’art. 696 bis c.p.c., si segnala una recente ordinanza del 06.06.2024 con cui il Tribunale di Avellino rigettava il ricorso proposto, finalizzato alla conciliazione di una lite, ricondotta al furto di un’autovettura. Nella fattispecie emergeva l’insussistenza dei presupposti conciliativi in ragione di molteplici discordanze, evidenziate dalla

Limiti e massimale dell’azione esperita nei confronti di UCI – valore documentazione prodotta.

L’incremento di sinistri automobilistici che vedono coinvolti veicoli stranieri, conseguenza naturale della libera circolazione in ambito europeo, determina un’attenzione crescente rispetto alle possibili azioni da intraprendere in conformità ai presupposti di cui all’art. 126 del Codice delle Assicurazioni; in tali ipotesi si demanda all’U.C.I. la qualità di domiciliatario dell’assicurato, del responsabile civile e della loro

Presupposti applicativi degli artt. 125 e 126 del D. Lgs. n. 209/2005 e valore probatorio delle attestazioni provenienti dall’UCI rispetto alla legittimazione.

Al cospetto dell’incremento costante dei sinistri automobilistici con veicoli stranieri, conseguenza naturale della libera circolazione dei veicoli in ambito europeo, determinata dalla ratio comunitaria tesa ad incentivare l’abolizione dei controlli di frontiera per agevolare il reciproco scambio, si segnala un’interessante pronuncia del Tribunale di Napoli n. 7270 del 13-07-2023, chiamato a giudicare, in sede di

L’evoluzione giurisprudenziale alla luce dell’aumento esponenziale delle riproduzioni video registrate – Valore probatorio in giudizio

Uno sguardo all’aumento esponenziale delle circostanze in cui vengono prodotte in giudizio immagini e/o riproduzioni video, trova la propria ragione nell’incremento direttamente proporzionale in cui vengono installati sistemi di videosorveglianza presso esercizi privati ovvero sulla pubblica via;   tali presupposi consigliano una riflessione   in ordine agli orientamenti giurisprudenziali che si stanno attestando  rispetto al relativo valore